Scream From New York, NY: recensione del disco di debutto dei Been Stellar

La risposta del quintetto alla frenesia della Grande Mela.

Review

Voto
8/10
Overall
8.0/10
  • Been Stellar – Scream From New York, NY
  • 14 giugno 2024
  • ℗ Dirty Hit

I Been Stellar sono una band emergente che ha rapidamente catturato l’attenzione della scena musicale grazie al loro rock viscerale e incisivo. Originari di diverse parti degli Stati Uniti, i membri si sono riuniti a New York, ispirati da leggende come i Velvet Underground e i The Strokes.

Il loro nuovo album, Scream from New York, NY, uscito il 21 giugno 2024, è una rappresentazione efficace del caos e dell’energia della città. Prodotto da Dan Carey, noto per il suo lavoro con band come Squid e Fontaines D.C., l’album è un’esplorazione sonora delle esperienze urbane. Il loro sound mescola influenze grunge, post-punk e rock, richiamando i Radiohead. È caratterizzato da chitarre graffianti, ritmi martellanti e testi che riflettono la cruda realtà della vita nella metropoli. La band riesce a trasmettere una sensazione di immediata vicinanza, con brani che oscillano tra l’angoscia e la speranza, offrendo una prospettiva unica e autentica di New York City.

Scream From New York

L’album si apre con Start Again, un brano veloce che imposta il tono con la sua energia frenetica e il testo ricco di suggestioni. La voce distintiva di Sam Slocum, piena di urgenza, funge da narratore. La produzione, caratterizzata da chitarre aggressive e percussioni martellanti, trasmette, insieme al testo, il desiderio di un nuovo inizio. Frasi come “New York wasted, start again” ripetute evocano perfettamente il bisogno di rinnovamento.

Seguendo l’apertura, Passing Judgement ha ritornelli orecchiabili e un suono dinamico. Le chitarre di Skylar Knapp e Nando Dale brillano in questo brano, dimostrando la capacità della band di creare canzoni che risuonano profondamente con il pubblico. Il testo esplora temi di critica sociale e auto-riflessione, specialmente il tema del giudizio.

“Pumpkin” offre un’atmosfera più lenta e psichedelica, con linee di chitarra distorte e arrangiamenti sognanti che mostrano la versatilità del gruppo. La canzone parla di un amore descritto come “killing time”; dai testi emergono le attività quotidiane e il tumulto emotivo di una relazione che sembra destinata a fallire oppure a continuare in eterno per inerzia.

Un’altra traccia di spicco, Can’t Look Away, costruisce una tensione intensa grazie alla batteria di Laila Wayans e riflette l’angoscia della vita a New York. I suoni utilizzati, che spaziano da riff di chitarra taglienti a basi ritmiche incalzanti, creano un paesaggio sonoro che evoca la frenesia della città. Il testo affronta l’incapacità di distogliere lo sguardo dalle dure realtà della vita nella Grande Mela, con frasi come “if there was a reason we lost it for good, buried on Broadway it’s under now, misunderstood”, che portano alla luce l’evidente contrasto tra il mondo degli artisti di successo e le difficoltà delle persone comuni con l’appello finale “we can’t look away.”

Verso la fine dell’album, Takedown offre un momento di riflessione con il suo ritmo delicato e le linee di basso emotive di Nico Brunstein, che si combinano alla perfezione con la voce di Slocum. La produzione di questo brano mette in risalto l’uso di effetti riverberanti e texture sonore ricche, creando un’atmosfera intima e contemplativa. Il testo parla di vulnerabilità e lotta personale, incitando a non lasciare che il conformismo ci porti ad essere persone vuote e prive di emozioni: “You decide, know your worth and cut into the lime again.”

L’album si chiude con I Have the Answer, un brano che culmina in un climax potente, riassumendo il sound distintivo della band fatto di caos bello e strutturato. Gli arrangiamenti finali, con chitarre distorte e cori potenti, lasciano un’impressione duratura. Il testo esplora la ricerca di verità e significato in un mondo caotico, con frasi come “I have the answer, just for a little while.”

Ogni traccia del disco è un grido di ribellione e sopravvivenza, un viaggio attraverso i vicoli e i grattacieli di una città che non dorme mai. Con questo album, i Been Stellar consolidano la loro posizione nella scena musicale contemporanea, dimostrando di essere una forza creativa capace di catturare l’essenza di una delle città più iconiche del mondo. In sintesi, “Scream from New York, NY” è un ascolto imperdibile per chiunque voglia immergersi nel cuore pulsante di New York attraverso la lente sonora di una band giovane e promettente.

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