Blondshell: La recensione di “Blondshell”

  • Blondshell – Blondshell
  • 7 Aprile 2023
  • ℗ Partisan Records

Sabrina Teitelbaum, in arte Blondshell, esce con il suo omonimo album di debutto. A differenza di alcuni lavori usciti diversi anni fa, in cui la cantante di Los Angeles aveva uno stile più pop, e sicuramente meno ricercato, in questa prima vera prova da solista, la Teitelbaum sembra riuscire a trovare il suo posto nella scena musicale. 

Il disco contiene diverse esperienze passate nei primi 25 anni di vita di Sabrina, tra dipendenze e abusi di sostanze e relazioni fallite, che si incollano perfettamente con suoni dell’Alternative dei primi anni ’90. 

Alla produzione del disco troviamo “Yves Rothman”, produttore californiano che ha collaborato con Yves Tumor e Aly & AJ. 

I vocalizzi dall’impronta punk e le chitarre esplosive aprono “Veronica Mars”, una traccia di due minuti scarsi uscita a dicembre del 2022 come singolo di anticipazione, in cui vediamo la Teitelbaum, sola e alla ricerca di un rifugio. “Kiss City” è più calma, si concede l’utilizzo di strumenti più acustici, come il piano, che diventa lo strumento portante della canzone. In “Olympus” riecheggiano pattern grunge di primi anni ’90, a sostenere una traccia in cui la cantante affronta la dipendenza, non solo dall’alcol, ma anche dalle persone. 

“Salad” si apre con una melodia cupa trasportata dai tamburi, finché la tensione non è talmente alta che la traccia esplode in chitarre distorte e stratificate, mentre una Blondshell in preda ad una spirale autodistruttiva, riflette sul voler avvelenare un uomo violento mettendo del veleno nella sua insalata. In “Sepsis” è sicura che la sua dipendenza è talmente forte, che alla fine in un modo o nell’altro, tornerà dalla persona che l’ha ferita. La traccia è più essenziale, rispetto alle precedenti. L’intero comparto melodico è sostenuto da diversi strati di chitarre con pesanti distorsioni.  Dei vocalizzi sfocati e melodie calde donano a “Sober Toegther” un’aura di positività. “Siamo diventati sobri insieme / ma tu ci sei ricascato”, canta Sabrina.

“Joiner” mantiene quell’aura di positività della canzone precedente, giusto il tempo che la cantautrice californiana inizi a cantare. “Penso che tu abbia guardato troppa HBO / Ora ti tagli le braccia / E quando mangi, vomiti”. Nonostante la tristezza di questa canzone, Blondshell sembra avere ancora un barlume di speranza per riemergere dal “fondo della spazzatura”. “Tarmac” torna a far vibrare le corde delle chitarre elettriche creando una montagna russa emotiva divisa fra strofe, portate avanti dalla chitarra acustica e ritornelli distorti e squillanti.  “Dangerous” è il punto più pericoloso e allo stesso tempo positivo del disco. Nella canzone emergono tutti insieme, fragilità, vergogna, dubbi, il lato positivo e allo stesso tempo negativo dell’affezionarsi ad una persona e il non sentirsi mai all’altezza di nulla.

Voto: 7:10

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