Debby Friday: La recensione di “Good Luck”

  • Debby Friday – Good Luck
  • 25 Marzo 2023
  • ℗ Sub Pop Records

“Good Luck”, disco di debutto dell’artista canadese è un mix perfetto di rap, dubstep e electropop. Per tutte le 10 tracce del disco si è pervasi da una sensazione energica, con una serie di banger fatti a posta per il dancefloor. Il disco è caratterizzato da ampie sezioni ritmiche elettroniche e strati di sintetizzatori e rumori. Mettendo in netto contrasto tracce ricchissime di suoni ad altre più minimali, Debby Friday affronta tematiche quali, malinconia e gioia, creando un disco allucinogeno, su uno scheletro elettronico.

Bitcrusher e sprazzi dubstep aprono “Good Luck”, prima traccia di questo disco, tutto l’ambiente pesantemente ricco di effetti, fa passare in secondo piano la voce di Friday, trasformando il testo in una serie di vocalizzi tagliati da effetti metallici e sospiri in loop. “So Hard To Tell” è più melodica e semplice rispetto alla precedente. Le strofe sono costruite su un arrangiamento minimale, per quanto possa essere chiamato così, per dare più emozione al ritornello, costituito invece da strati su strati di sintetizzatori. In “I Got It” troviamo l’unico featuring di questo disco, con Uñas, metà dei Montreal Peleda, che da ad una traccia composta da percussioni metal e linee di basso distorte un’ulteriore contaminazione, inserendo un verso in spagnolo. Rumori sintetizzati e sezioni ritmiche estremamente veloci si scontrano con urla riecheggianti e suoni graffianti in “Hot Love”. 

“Heartbreakerrr” rallenta il ritmo del disco, le percussioni dubstep incontrano pattern trap, dando modo a Debby di dilettarsi in una canzone che in cui prende un po’ lo stile di Nicki Minaj. La canzone va in dissolvenza con rumori a 8 bit per poi sfumare in “What A Man”. La sesta traccia del disco di debutto di Debby Friday, riprende i rumori della traccia precedente mescolati a ritmiche synthwave. “Safe” è cupa e scarna, mentre Friday canta con una voce rallentata. 

In “Let U Down” sintetizzatori distorti si mescolano a semplici linee melodiche di chitarra. “Pluto Baby” è una delle tracce più forti del disco. Tra ritmiche sintetizzate e suoni in reverse, Debby torna a rappare dando prova di quanto riesca a spaziare tra un genere e l’altro senza troppi problemi. “Wake Up”, ultima traccia del disco, è completamente strumentale. Costruita su ampie stratificazioni, vocal chop e ritmi ancora una volta dubstep.

Voto: 7/10

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