- Boycardo – Fariniello Dream
- 24 Maggio 2024
- ℗ Dischi Rurali / Artist First
Con Fariniello Dream, nuovo singolo a distanza di circa due anni da Castelli di Sabbia, l’artista campano porta una ventata di indie rock nella scena underground italiana. E ne aveva bisogno. La differenza dall’indie di “matrice internazionale” e quello che noi chiamiamo indie (che per intenderci, in Italia è tutto tranne che indie), è sempre stata abissale, e più si va avanti con gli anni, più questa differenza si ingigantisce. È veramente difficile trovare artisti in grado di prendere un suono indie rock dal respiro internazionale e contaminarlo con i nostri suoni. Eppure a volte queste cose accadono. Con la produzione di Alfonso Cheng, Boycardo si intrufola in dinamiche sonore bedroom pop, arricchite da vivaci sfumature pop-punk e un tocco di dialetto campano.
L’artista di Benevento non nasce esattamente come solista. Il suo primo incontro con l’ambiente underground arriva con la militanza nella band “I Botanici”, in cui aveva il ruolo più importante, quello di Frontman. Oltre che esserne uno dei fondatori. Nel 2018, in un hotel vittoriano tra Edimburgo e Glasgow, inizia a scrivere quelle che poi diventeranno le prime canzoni del suo percorso da solista, e questo è un tassello fondamentale. Perché forse è proprio da li, che viene il suo suono (e in un certo senso la sua immagine), proprio da quell’hotel vittoriano in Scozia. Quelli che credono nel destino diranno che probabilmente è un segno, ma a collegare l’estremo nord del Regno Unito e la sua Campania è proprio il cardo, un simbolo di amore e vita, ma anche di sofferenza e solitudine. Quale nome migliore allora per iniziare la sua carriera da solista, se non Boycardo.
L’arrangiamento di Alfonso Cheng è un vortice di sonorità lo-fi, stratificazioni di sintetizzatori e chitarre esplosive, tutto spalmato su una sezione ritmica avvolgente e dinamica. Quale ambiente sonoro migliore, se non quello del cosiddetto punk degli introversi, per costruire un brano che parla di “Maschere”. Se il suono ha un respiro incredibilmente internazionale, il tema del brano è profondamente radicato nella cultura napoletana. La figura del fariniello, che nel teatro napoletano era attribuita a quegli uomini non più tanto giovani, che per interpretare dei giovani amanti, erano costretti a truccarsi la faccia per nascondere i segni del tempo.
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