Grouplove: la recensione di “I want it all right now”

  • Grouplove – I Want It All Right Now
  • 7 Luglio 2023
  • ℗ Glassnote Records

La indie-rock band Grouplove torna sotto le luci della ribalta con il nuovo album I Want It All Right Now, uscito lo scorso 7 luglio 2023 a poco più di un anno dalla pubblicazione di This Is This.

La band californiana –  formata dai lead-vocalists marito e moglie Christian Zucconi e Hannah Hooper e dai musicisti Sean Gadd (basso), Andrew Wessen (chitarra), Ryan Rabin (batteria) – in collaborazione con il produttore John Congleton ha messo al mondo un progetto che decanta quella guerra interiore scatenata dal desiderio innato in ogni essere umano di esprimere la propria individualità nel contesto moderno.

Nel 2011 avevano dichiarato che non dovremmo mai fidarci di una canzone felice, come suggeriva il titolo del loro album Never Trust a Happy Song, ma ciò che dimostra la loro musica è ben altro. Infatti, il loro punto di forza sono proprio i ritornelli di forte impatto, che si innalzano con un coro di voci registrate in una maniera che è in grado di conferire alle canzoni una sensazione vitale. Come quando guidi in autostrada con i finestrini abbassati e senti il vento in faccia e i capelli scompigliati, penso che questa sia la metafora più coerente e vicina all’emozione che trasmettono i loro brani. Sarà stata proprio questa caratteristica a rendere i Grouplove i candidati perfetti per aprire i concerti di P!nk negli stadi.

Torniamo a noi. Questa forte energia vitale di cui abbiamo appena parlato si sprigiona anche in I Want It All Right Now ma il risultato è che al termine dell’ascolto assaporeremo un retrogusto dolceamaro, provocato dalla contrapposizione fra le melodie esplosive e i testi introspettivi, che richiamano un certo sentimento di malinconia.

Grouplove

Il sesto album del gruppo statunitense si apre con i versi lenti di All, i cui temi centrali sono l’isolamento e il conseguente desiderio di fuoriuscire da questa condizione. Zucconi e Hooper cantano “I wanna have a good time, wanna be fine wine/I want it all right now” citando immediatamente il titolo del disco e decantando la voglia di provare quella spensieratezza che tutti al mondo – se lo desideriamo davvero – possiamo raggiungere. Ogni singolo essere umano sulla faccia della Terra può “have it all”. Il pezzo si conclude con il verso cantato da Zucconi che cita “I wanna take a long ride with you by my side/I wanna be alright now”, riferendosi alla sua famiglia, tutto ciò a cui si aggrappa e che rappresenta il suo senso di gioia di continuare a vivere.

L’album è stato anticipato dai singoli Hello e Cheese, entrambi pezzi che affrontano i temi dell’isolamento sociale e della mancanza di appagamento. La differenza è che il primo lo fa attraverso un pop audace che ci guarda in faccia senza timore. Infatti senza troppi giri di parole ci comunica “hey, hello, I need to see a smile”, che tradotto in italiano significa “hey, ciao, ho bisogno di vedere un sorriso”. Il secondo invece sembra aver preso in prestito la melodia da band come i Pixies e The Flaming  Lips, un sound anni ‘90 dove lento/veloce e dolce/rumoroso si spalleggiano a vicenda dando vita ad un canzone che veicola un avvertimento ben preciso: se diamo retta ai pensieri intrusivi che fluttuano nella nostra mente rischiamo di diventare i peggiori nemici di noi stessi.

Si arriva al termine di questo percorso introspettivo dove capiamo cosa è che ci può salvare da ciò che ci opprime: l’amore. I Grouplove lo esprimono in particolar modo in Eyes, dove è l’amore che aiuta a scacciare i brutti pensieri, che ci permette di scrollarci di dosso tutto ciò che percepiamo come “cloudy and grey”, nuvoloso e grigio. Il tema amoroso lo troviamo misto ad un sentimento rabbioso anche nell’undicesima ed ultima traccia intitolata Wall, in cui Zucconi si dichiara stanco di tutto quello che di marcio ruota attorno all’industria discografica e quindi canta “rock and roll, no, you won’t save me”.

Ma ha la meglio la consapevolezza della potenza del mezzo musicale, in grado di donarci quel senso di comunità e di connessione umana che pochi altri mezzi sono capaci di regalarci. Per questo motivo finisce cantando “promise me that we will never let life beat us down”, ovvero “promettimi che non lasceremo che la vita ci mandi a tappeto”.

I Want It All Right Now è un disco brutalmente onesto, trasparente, che scava a fondo e traccia un percorso di resistenza e resilienza contro le pressioni della vita quotidiana.

Voto: 8.5/10

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