Kali Uchis: La recensione di “ORQUÍDEAS”

Review

Voto
7.7/10
Overall
7.7/10
  • ORQUÍDEAS – Kali Uchis
  • 12 Gennaio 2024
  • ℗ Geffen Records

Ritmi caraibici e una pioggia di fiori sul quinto disco, secondo in poco meno di un anno, dell’artista colombiana. Circa un anno fa, nella recensione di “Red Moon In Venus”, avevamo sottolineato, come già il titolo faceva capire, che la Uchis si stava spostando verso un linguaggio standard, quello della lingua inglese, mantenendo, seppur solo nelle sonorità, alcuni tratti caratteristici della musica latina. Con “ORQUÍDEAS”, l’artista sembra a tornare al suo marchio di fabbrica: un album completamente in lingua spagnola.

Per quasi tutta la durata di questo LP, la cantante rievoca le sensazioni a cui ormai ha abituato. Le atmosfere sono in grado di perdersi in paesaggi brillanti e lussuria, spalmati alla perfezione sulle contaminazioni al confine tra Hip-Hop e Pop. Le ispirazioni non si sono spostate di molto da quelle che avevano caratterizzato l’ottima riuscita del suo disco precedente, finito su gran parte delle classifiche dei migliori dischi del 2023. Eppure questo disco sembra trovare una spinta in più. 

Il disco è stato portato avanti parallelamente a “Red Moon In Venus”, eccetto alcune canzoni che risalgono al 2021. A differenza del suo predecessore, che sfruttava ritmiche quasi downtempo, per creare sensazioni quasi erotiche, sull’altra faccia della medaglia, quella di” ORQUÍDEAS”, abbiamo ritmi più velocizzati a supporto di una gamma sonora in qualche maniera diversa, ma che riesce ad ottenere un risultato piuttosto simile. Anche il team di lavoro è cambiato. La cantante ha mantenuto solo Albert Hype, come produttore/autore, rivolgendosi poi a una nuova fitta lista, come per il precedente album, di addetti ai lavori. “ORQUÍDEAS” è un disco che vede anche diverse collaborazioni, tutte del panorama latino, da Peso Pluma a KAROL G.

ORQUÍDEAS

Ad aprire il disco è “¿Cómo Así?”, tra bassi intriganti e risate.  L’inquietudine nella traccia lascia la Uchis a esibirsi in vocalizzi e testi ridondanti, prima che di colpo ci si presenti davanti “Me Pongo Loca”. Le atmosfere UK Garage, passano in secondo piano su una traccia che rispetta molto più gli standard dell’urban latina. In “Igual Que Un Ángel”, primo featuring, con Peso Pluma, di questo disco, tornano gli echi di Red Moon In Venus. Su tre canzoni tutte esplorano sonorità diverse, in questo caso Kali si sposta sulle ritmiche ferme e gli strati melodici dei sintetizzatori nu-disco. Questa palette sonora si ripresenta anche nella traccia successiva, “Pensamientos Intrusivos” utilizza le stesse metriche stilistiche, ma risultain qualche modo più minimale, gli ambienti si allargano così come la voce della cantante che si sposta verso tonalità più alte. 

“Diosa” e “Perdiste” tornano ai ritmi latini, mescolati con contaminazioni elettroniche, mentre la voce ci Kali passa in secondo piano, soprattutto nella prima traccia, il calore sulle due tracce si alza, e le atmosfere si caricano di luccichii. “Te Mata”, rallenta il ritmo, attingendo a scelte strettamente legate alla musica latina, dagli arpeggi di chitarra all’utilizzo degli archi, questa traccia trasuda sud America ad ogni parola. Nei rolls di hi-hat in “Young Rich & In Love”, ritrova costanti sonore trap condite con fitti strati di armonie vocali. 

I successivi tre featuring arrivano tutti uno dietro l’altro. In “Muñekita” con El Alfa e JT, i ritmi si innalzano. Finora questa è probabilmente una delle tracce meno riuscite in questo disco. In “Labios Mordidos”, con KAROL G, sembra, anche se non di molto, correggere il tiro. Il Feat. Meglio riuscito è quello con Rauw Alejandro che, insieme a peso pluma timbra il cartellino su due ottime tracce di “ORQUÍDEAS”. 

Nelle ultime due tracce, “Heladito” e “Dame Beso // Muévete” dilagano atmosfere esotiche, più sfocate nel primo caso e più brillanti nel caso della traccia di chiusura.

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