Timeless: La recensione del terzo disco di KAYTRANADA

Review

Voto
7.5/10
Overall
7.5/10
  • KAYTRANADA – Timeless
  • 7 giugno 2024
  • ℗ RCA Records / KAYTRANADA

Timeless ha davvero le carte in regola per incastonarsi tra i grandi classici “senza tempo”? A nemmeno un mese di uscita, analizziamo meglio alcune tracce con cui il produttore canadese ha sbalordito tutti. Sono 18 i nuovi brani del disco che si pone a metà tra l’house e l’Hip-Hop/R&B.

Pressure è la traccia d’apertura, un brano estremamente carico ed energico tutto strumentale pop e dance che sembra andare a contrastare il titolo: ogni tipo di pressione psicologica, fisica sembra arrestarsi di fronte a questi suoni che contribuiscono a conferire una pace interiore estremamente forte. Il brano vede la ripresa di un sample di Thelma Houston.

Proseguendo con l’ascolto in cuffia, Call U Up è il feat con il fratello di Kaytanada, Lou Phelps. Il brano è la conferma lampante del fatto che il talento in casa sia un fatto di famiglia – le barre su questo beat accompagnate da un pianoforte che si fa piano piano sempre più incalzante ad ogni rima rendono il brano estremamente iconico. “I don’t wanna call u up, “cause I don’t wanna fall in love”, la frase più emblematica e ricca di significato che ci ricorda quanto sia difficile frenare gli istinti nel momento in cui sono in ballo i sentimenti e quanto sia difficile far prevalere la razionalità nei momenti di difficoltà.

Il feat successivo che incontriamo è in Weird, un inno alla stranezza che può essere sia una benedizione che una condanna. I cori ad inizio brano sono ricchi di carica emotiva, posti ad apertura quasi a ricordare quanto non sia detto che la stranezza sia una caratteristica negativa e quanto spesso ci dimentichiamo che ognuno di noi può risultare strambo agli occhi di qualcun altro, proprio perché il mondo è bello perché è vario. Forse, però, in questo brano vengono descritti atteggiamenti “strani” che lacerano un’altra persona e a farcelo ipotizzare è il timbro soul di Durand Bernarr, cantautore statunitense.

timeless-kaytranada

Dance dance dance dance è, invece, il pezzo più funky di tutti, un brano che metterebbe voglia di ballare anche alle persone più impacciate del mondo: i suoni della traccia spingono a lasciarsi andare e a provare a non avere timori. Tra i brani senza feat, ma degni di nota ci sono Seemingly, che presenta la voce campionata di Don Blackman che fa irruzione prima di un’esplosione micidiale di cassa, basso e batteria (il brano è “Holding you, loving you”) e Stepped on in cui è forte il tema della generosità scambiata spesso per debolezza: non è mai una grande idea sottovalutare le persone prima di conoscerle, non si può mai sapere cosa hanno dentro o che battaglia stanno combattendo; è triste ricordare quanto, al giorno d’oggi, la generosità sia ribellione.

Un altro brano strumentale è Please babe, una vera e propria richiesta di amore: un brano minimalista caratterizzato dalla sola ripetizione della frase “Please Babe, make love to me”. L’assenza di ulteriori versi fa in modo che l’ascoltatore si concentri esclusivamente sui suoni, estremamente evocativi che rendono ancora più intima la richiesta. La semplicità del brano riesce a far sì che si crei una fortissima connessione tra l’ascoltatore e chi fa la richiesta, così da arrivare a stuzzicare la fantasia di ognuno e la personalizzazione dell’esperienza.

Lover/Friend vede, invece, il contributo della voce pazzesca Rochelle Jordan. Il confine tra essere amici e amanti è estremamente labile e sembra che i protagonisti descritti nel brano l’abbiano superato. Out of luck è un altro feat degno di nota, con Mariah The Scientist. Il brano esplora il concetto di rassegnazione, di impotenza di fronte ad un amore unilaterale che non dà segni di speranza. Ulteriori brani pazzeschi sono Feel A Way (con Don Toliver), Video, Stuntin…Estremamente ricco di featuring, Timeless riesce comunque a preservare una propria identità e personalità ben distinta (cosa profondamente difficile in un mondo in cui fare feat è solitamente una strategia di mercato per fare più stream).

Tramite un ascolto approfondito di questo disco possiamo trovare una risposta alla domanda che ci siamo posti all’inizio: la sua miscela unica di influenze elettroniche, hip-hop e R&B e il suo stile identificativo permetteranno sicuramente a Timeless di sopravvivere a lungo.


Se ti è piaciuto Kaytranada potrebbe interessarti: Sampha.

5,0 / 5
Grazie per aver votato!
Articolo Precedente

Gazzaladra: La recensione nuovo disco dei Skelets on Me

Prossimo Articolo

Brat: La rivoluzione elettronica di Charli XCX

Latest from Recensioni