- Molecola – Protovisioni
- 1 Dicembre 2023
- ℗ Tazzina Dischi
Uscito all’inizio del mese, “Protovisioni” è il disco con cui “molecola”, all’anagrafe “Marco Testa”, si presenta alla scena musicale elettronica italiana, a distanza di un anno dal suo primo vero debutto con l’EP “La Festa del Pongo”.
“Protovisioni” combina al suo interno groove elettronici e sintetizzatori, in un ambiente in cui la palette sonora spazia dall’Electro-pop al Garage. All’interno di questo disco, Testa trova spazio per rinnovare la collaborazione con Alessia Sbordoni (Romi), iniziata con “La Festa del Pongo”. Ed ecco che all’aura prettamente elettronica di questo disco si aggiunge la componente cantautoriale dell’artista umbra.
L’album è stato interamente lavorato al Sinusoide Studio di Terni, dove ogni sfaccettatura delle sette tracce che lo compongono è stata aggiustata fino ad arrivare ad un risultato semiperfetto: suoni stratificati, glitch e IDM, “Protovisioni” si colloca in un ambiente elettronico di matrice internazionale, che in Italia sembra essere ormai estinto da tempo.
L’introduzione del disco, “Scia” è un lampo nel cielo. In soli 45 secondi la traccia si apre e si chiude, in bilico tra acuti sintetizzatori, e suoni eterei, Scia è il punto in cui più emerge il background di Testa, da compositore di colonne sonore.
In “Biosintesi”, primo singolo del disco, uscito lo scorso ottobre, batterie elettroniche sincopate e suoni sfarfallanti, creano lo spazio giusto per inserire un unico tassello, quello della voce di Romi.
“Primo in Orbita”, uscito anch’esso come singolo alla fine di novembre. All’interno della traccia sezioni di arrangiamento minimali si scontrano con stratificazioni sonora di stampo sci-fi, mentre la voce di Testa omaggia Yuri Gagarin, mentre la traccia esplode in glitch e rumori atmosferici.
Se fino a questo punto le tracce si erano concentrate su strutture cinematografiche, in “Atomo Solitario”, molecola si sposta verso un ambiente da club, con ritmiche serrate e sintetizzatori euro dance.
“Dopamina”, dove torna a collaborare nuovamente con Romi incrocia melodie sfarfallanti e breakbeat, mentre sulla chiusura del disco, “Perseide”, si mescolano, passo dopo passo tutti gli stili ricalcati in precedenza, dai suoni cinematici dell’intro all’utilizzo di vocoder e droni.