Coca Puma: La recensione di “Panorama Olivia”

Review

Voto
7.6/10
Overall
7.6/10
  • Coca Puma – Panorama Olivia
  • 19 Aprile 2024
  • © Dischi Sotterranei / Odd Clique

Una stanza avvolta da una luce calda e soffusa, colma di pensieri che rovistano nostalgici nel passato e speranzosi nel futuro, adagiandosi nella stasi apparentemente equilibrata del presente. Questo è l’immaginario che suscita fin dal primo ascolto l’album d’esordio di Coca Puma, “Panorama Olivia”, uscito il 19 aprile per Dischi Sotterranei.

Olivia” è il nome di un gatto e “Panorama” è il mondo che Costanza Puma vuole mostrare attraverso la propria espressività. Born and raised in Rome, ha deciso di destreggiarsi in solitudine nella difficile scena musicale italiana, con il suo immancabile bucket hat e l’urban style che richiama il calore della città capitolina. In passato ha studiato e suonato Jazz ma con questo lavoro ha voluto cimentarsi in suoni più elettronici, soul e pop, che nuotano all’unisono in una piscina dalle dolci acque sognanti.

Un rumore sordo di passi, un messaggio vocale di scuse e un arpeggio “sintetizzato” formano Intro, la prefazione che da inizio alle emozioni altalenanti che verranno provate durante tutto l’ascolto dell’album. Tardi è il singolo uscito qualche settimana prima del disco e abbraccia subito le atmosfere oniriche preannunciate. Pezzo malinconico e pieno di timore si immola successivamente in un turning point, con note di piano pestate, ritmi di batteria fragorosi e chitarre graffianti.

Panorama Olivia

Porta Pia è l’altro singolo che ha preceduto” Panorama Olivia”. Si parla di insicurezza, over thinking e rassegnazione, frutto dell’attesa di una risposta, quelle tipiche attese che ti consumano da dentro e che prima o poi si paleseranno inesorabilmente, tacite, amare o dolci che siano. Tutto questo fardello emotivo è accompagnato da sintetizzatori profondi e da un ritmo delicato, scandendo perfettamente il tempo che sembra non passare mai.  

Con Non ci Penso si rimane nell’intimità dei pensieri più personali ma diversamente dal resto del disco ci si dirige in suoni più ruvidi, formando un preambolo che darà vita nel finale ad un vero e proprio pezzo drum & bass. Tutto questo si lega perfettamente alla vena più elettronica di Tappeto, traccia senza lyrics in cui l’artista si sfoga (finalmente) attraverso bassi pienissimi e ritmi incalzanti da clubbing. L’introspezione sembra svanire però nel finale con Come vuoi, dove si incontrano melodie leggere e sgargianti che, unite al groove del synth bass e l’ironia nella voce, portano un tocco di luce al termine di un percorso inizialmente malinconico. 

Definirlo come “il sorprendente album d’esordio di Coca Puma”, per citare il primo lavoro dell’l’ei fu Contessa, è un errore in quanto il paragone non può reggere. Infatti, non si tratta di una vera propria rivoluzione musicale come quella avvenuta una decina di anni fa, bensì di un accurato uso degli elementi scelti dall’artista: il connubio fra sintetizzatori precisi, testi informali e una voce tenera e pacata crea squisite melodie per un ascolto piacevole e distensivo.  Nell’attesa di scoprire cos’altro nasconde sotto la visiera, consiglio di continuare a sognare e a godere dei “Themes From Cameretta” di Coca Puma. 


Se ti piace coca puma potresti trovare interessanti: Marco Castello, Fulminacci

/ 5
Grazie per aver votato!
Articolo Precedente

Tuesday Music Revival: Radiohead – In Rainbows

Prossimo Articolo

LUM: La recensione di “From a Cold Valley”

Latest from Recensioni