Radiosoul: La recensione del quarto disco di Alfie Templeman

Review

Voto
8.5/10
Overall
8.5/10

Se sei un adolescente in cerca di un posto nel mondo, potrai ritrovarti nelle parole di questo nuovo album. Radiosoul è l’ultimo capolavoro di Alfie Templeman, un giovane cantautore britannico, classe 2000, descritto da British Vogue come “una stella nascente” e noi non possiamo che essere d’accordo con questa definizione. L’album è formato da undici brani, che passano da ritmi più vivaci a lenti tra una canzone e l’altra. Questa scelta stilistica è proprio correlata all’adolescenza, un periodo di vita così complesso e impossibile da definire propriamente. Infatti, è proprio questa la tematica affrontata da Templeman: il cambiamento causato dalla fine dell’adolescenza, il difficile rapporto con i social media e con i genitori, l’ansia e la paura del futuro.

Radiosoul

“Eyes Wide Shut” è la prima canzone che Alfie Templeman ha scritto per l’album. Il testo cita alcuni frammenti del diario del cantante, in cui descriveva, con precisione, alcuni momenti di ansia che ha affrontato dopo alcuni concerti; “Beckham” è un brano realizzato in collaborazione con Dan Carey. Il ritornello elenca alcuni quartieri (Sutton, Bexley, Tooting, Earlsfield…) che sono quelli in cui l’artista cercava casa dopo essersi trasferito a Londra nel 2023;

“Hello Lonely”, parla del senso di solitudine causato dalla pandemia e della difficoltà del cantante di essersi trovato davanti un grande pubblico dopo molto tempo. “Just A Dance” è l’unico brano dell’album in cui vi è una collaborazione con un altro musicista. Parliamo di Nile Rodgers, un chitarrista statunitense che ha dato un tocco di energia alla canzone e che è sempre stato un idolo per Templeman. Infatti quest’ultimo pensa che non ci sia nessuno che sappia suonare la chitarra bene come Rodgers! Dunque, Radiosoul è solo il secondo album di Alfie Templeman ma ricordatevi il suo nome, perché sono sicura che ne sentiremo parlare spesso.


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