Gli Shangri-La Studios sono uno dei nomi più leggendari nel panorama musicale, un vero e proprio templio in cui la creatività artistica si spinge verso confini inesplorati, o almeno questo è quello che si crede. Conosciuto dai molti, per la figura estremamente eclettica del produttore Rick Rubin, che ne è attualmente il proprietario, gli studi hanno una storia molto più grande. È una storia che trascende le epoche musicali, da Bob Dylan e The Band, fino ad Adele e Kanye West.
Gli Inizi: Anni ‘70
Lo studio fu fondato nel 1974, dopo che Rob Fraboni, un produttore e ingegnere del suono che aveva lavorato con grandi artisti, tra cui The Band e Bob Dylan, decise di acquistare, un terreno nei pressi di Zuma Beach, dall’attrice messicana Margo. Lo studio non era pensato come un classico studio di registrazione. Per Fraboni doveva essere più un ambiente che gli artisti concepissero come un rifugio, in cui esprimere la loro creatività nel migliore dei modi e, cosa più importante di tutte, dove l’industria musicale non potesse mettere bocca sulle scelte artistiche. Mai più azzeccato fu il nome Shangri-La, un luogo di pace e serenità, un vero e proprio paradiso in terra.
Fra i primi gruppi a registrare nello studio ci furono proprio The Band. Il disco Northern Lights – Southern Cross, venne registrato nel 1975 e fu il primo disco del gruppo, composto esclusivamente da materiale inedito, da Chaoots, uscito nel 1971. Quello che cercavano per le registrazioni dell’album era proprio l’atmosfera voluta da Fraboni quando ha acquistato il terreno per trasformarlo in uno studio di registrazione. Un ambiente che favorisse l’ispirazione e la collaborazione creativa. Seguirono sessioni di registrazione intense e parecchio produttive e il disco fu uno dei primi prodotti che contribuì a creare l’immagine che lo studio si porta dietro ancora oggi, a distanza di quasi cinquant’anni.
Anni ‘80: L’Era dei Grandi Classici
Nel corso degli anni ’80, gli Shangri-La erano diventati la Mecca dell’industria musicale, attirando tantissimi artisti di fama mondiale, da Eric Clapton a Joe Cocker. Uno degli ospiti più ambiti di quel periodo fu sicuramente Bob Dylan, che registrò una parte del suo disco Shot of Love. Lo studio è sempre stato dotato di tecnologie all’avanguardia e un team di persone estremamente qualificato, eppure quella magia non sembra venire attribuita a questi due fattori. A dirla tutta, nessuno è mai stato in grado di spiegarla, ma tutti gli artisti l’hanno percepita.
Anni ’90 e 2000: Declino e Rinascita
Durante gli anni ’90 lo studio attraversò un periodo di “magra”, uscendo dai radar dell’industria, tranne che per gli affezionati, ma nei primi anni 2000, cambiò di nuovo tutto. Lo studio fu acquistato da Rick Rubin, uno dei più influenti e tentacolari produttori di sempre. I suoi lavori andavano oltre i generi musicali, passando da Red Hot Chili Peppers a Johnny Cash. Rubin sentì in quello studio una magia che sembrava quasi dimenticata e riporto lo Shangri-La al suo antico splendore.
Sotto la sua guida, lo studio tornò nuovamente sulla bocca di tutti. Al suo interno vennero registrati gran parte dei dischi della nuova generazione, da 21 di Adele a Yeezus di Kanye West. In questo senso, il lavoro di Rubin è stato più forte rispetto a quello di Fraboni. Mentre Rob creò tutto da zero, Rubin è riuscito a creare un ponte fra le radici storiche dello studio e le esigenze dell’industria di oggi, pur riuscendo a mantenere l’atmosfera unica che lo aveva contraddistinto.
Gli Shangri-La Oggi: Tra Innovazione e Tradizioni
L’evoluzione dello studio non è mai passata inosservata. Lo Shangri-La oggi presenta le più avanzate tecnologie di registrazione, pur mantenendo un forte legame con elementi più tradizionali. Questo equilibrio è stato fondamentale per far si che, ad oggi, lo studio rimanga al passo con i tempi, offrendo tutti gli scenari possibili immaginabili per sviluppare una canzone. Tra i progetti più recenti spiccano Harry Styles, Lady Gaga e In Times New Roman dei Queens of the Stone Age. Ancora oggi ogni dettaglio continua ad essere curato per favorire la massima espressione artistica.
Un tempio Creativo per gli artisti
Una delle caratteristiche che rendono lo studio così unico è il contesto naturale. Esistono centinaia di studi di registrazione immersi nella natura, o costruiti sulle rovine di quelli che prima erano casali o fienili, ma per lo Shangri-La è diverso. Situato sulle colline di Malibu, lo studio si affaccia, da una parte sulle montagne circostanti, dall’altra sull’oceano Pacifico.
È stato progettato per trovare l’equilibrio perfetto tra comfort e funzionalità. Le sale di registrazione sono curate nei minimi dettagli, con materiali di altissima qualità, per favorire l’acustica, pur mantenendo l’ambiente caldo e accogliente. Ogni dettaglio, dalle luci soffuse all’arredamento è pensato per mettere gli artisti a proprio agio e stimolare la loro creatività.
La combinazione di un’ambiente naturale incredibile è la cura nella progettazione ha reso lo studio un vero e proprio tempio creativo. Sono svariate le personalità dell’ambiente musicale che hanno raccontato di aver trovato nello Shangri-La, non solo uno spazio di lavoro, ma un luogo in grado di tirare fuori tutto il loro potenziale. Questa filosofia, è la più importante motivazione per cui, ancora oggi, gli artisti continuano a tornarci.
L’impatto Culturale
Nel corso degli anni lo studio è diventato uno dei punti di riferimento in tutto il panorama musicale. I progetti registrati al suo interno hanno avuto un impatto significativo a livello culturale e sulla carriera degli artisti. Tornando indietro ad esaminare i progetti usciti da questo studio, si nota in poco tempo che molti di loro hanno spesso ridefinito e portato avanti l’evoluzione dei generi musicali più disparati.
L’influenza dello Shangri-La non è solo musicale. Documentari, film e articoli, nel corso degli anni, hanno celebrato ciò che è stato e ciò che è lo studio, rendendolo uno dei luoghi di creazione della musica più conosciuti al mondo.
Ad oggi, quest’oasi discografica ha contribuito ad influenzare il modo in cui altri studi vengono concepiti, il modo in cui operano e addirittura, il tipo di tecnologia che utilizzano. Questo approccio ha dimostrato che non è solo chi ha il microfono più costoso, o la console più grande o il produttore migliore, a generare la musica migliore, ma anche l’ambiente che ti permette di farla uscire dalla tua testa.
Ogni artista che ha lavorato dentro le mura dello Shangri-La ha scolpito qualcosa nell’anima dello Studio. Ha contribuito a costruire, mattone dopo mattone, nota dopo nota, la sua eredità. A distanza di cinquant’anni, questo studio rimane un faro di creatività nell’industria musicale. Speriamo non smetta mai di brillare.