Six Impossible Things: La recensione di “The Physical impossibility of death in the mind of someone living”

Review

Voto
7.8/10
Overall
7.8/10
  • Six Impossible Things – The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living 
  • 27 Settembre 2023
  • ℗ Six Impossible Things

L’opera di Damien Hirst, del 1991, sancisce la nuova alba dell’ormai non più duo Lombardo. Con “The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living”, I Six Impossible Things abbandonano le sonorità minimali che avevano contraddistinto gran parte dei lavori precedenti in favore di un Dream-pop più corposo, e con un’alta percentuale di contaminazioni sonore. Per la corretta riuscita di questo progetto, Nicky Froditto (Tastiere) e Lorenzo di Girolamo (Chitarre), cercano il supporto del basso di Enrico Tosti (Give Vent) e della batteria di Andrea Daniele, per portare ad un livello successivo quelle aure intime e pure che dall’inizio avevano contraddistinto i due artisti. 

Scritto interamente a quattro mani dal duo originale, “The Physical Impossibility…” è stato poi lavorato al “La Distilleria”, dove, con l’aiuto di Daniele Mandelli e Maurizio Baggio, che hanno curato registrazioni, mix e master, la band è riuscita a trovare il connubio perfetto tra Dream-Pop, Emo e Post Rock, per un disco che affonda gli artigli in tematiche quali l’isolamento e la nostalgia. 

Ad aprire il primo lavoro della band dal 2021 è “Lemme Give Your Heart a Break”, una ballad dai toni soffici, completamente pervasa dalla malinconia. La sezione ritmica incalza perfettamente le melodie pulite di chitarra, mentre la traccia esplode in armonie vocali e piccoli sprazzi di distorsioni. “Twenty Something” ha un’atmosfera più cupa, in cui tonalità cruncy e voci riverberate dai tratti emo, creano l’attacco perfetto per il ritornello migliore di questo disco. La traccia, composta da De Girolamo, uscita come singolo di anticipazione a giugno, è anche quella che incarna meglio la prima wave Dream-Pop, che dall’Inghilterra è esplosa in tutto il mondo. 

Six Impossible Things

“Happy” trasmette di tutto, tranne che felicità. La band mette momentaneamente da parte la ritmica, concentrandosi su melodie stratificate e un sottile filo di chitarre distorte e armonie vocali. “…mind-Forg-d Manacles”, che vede la collaborazione di Sittingthesummerout, si sposta verso sensazioni Dark-Wave, trasportate dai ritmi sincopati della batteria di Daniele. È una traccia carica di rumori e inquietudine, ma che dura solo un momento, prima che un colpo di rullante ci porti alla chiusura del disco, in un ambiente di cui oramai abbiamo fatto l’abitudine. “What’s Left Of Me” suona come una marcia funebre. La chitarra di De Girolamo si insinua tra le percussioni sporche, mentre l’unica cosa che appare “pulita” è la voce di Froditto. La traccia trova spazio anche per strizzare l’occhio ad un tipo di emo di fine anni’90.   

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