paranoia angels true love

Christine and the Queens: La recensione di “PARANOÏA, ANGELS, TRUE LOVE” 

  • Christine And The Queens – PARANOÏA, ANGELS, TRUE LOVE
  • 9 Giugno 2023
  • ℗ Because Music

Il sesto disco dell’artista francese è una grezza epopea di un’ora e mezza divisa in tre atti ispirata a “Angels In America”. 

PARANOÏA, ANGELS, TRUE LOVE mette da parte i fronzoli del disco precedente, un concept album poco riuscito e, attraverso le 20 canzoni di questo disco combina sesso, dolore e intime rivelazioni in un intreccio di inglese e francese, supportato da artisti come Madonna e MIKE DEAN (The Weeknd, Travis Scott). 

I punti più alti di questo disco arrivano sicuramente con tracce come “Tears can be so soft”, uno dei brani che più ti rimane impresso del disco, caratterizzato da sonorità quasi trip-hop industrializzate che richiamano “Mezzanine” dei Massive Attack, mentre supplica “più acqua / più acqua…” su corde stridenti. In effetti, l’acqua agisce come una metafora costante lungo l’intero disco, legando insieme i suoi temi diversi e i suoni vari. “A day in the water” affascina con le sue atmosfere machine funk, che ricordano i classici successi dei Cameo.

Mostrando l’istinto pop di Chris, l’album offre anche spazio per sperimentazioni, spesso parecchio pescanti, come ad esempio “Track 10”, un brano solido di 11 minuti che sembra un’esplosione continua di emozioni, un urlo primordiale terapeutico registrato su nastro, me che arriva poco alle orecchie dell’ascoltatore. Poi c’è “Full Of Life”, un brano simpatico e stranamente commovente che interpola il canone di Pachelbel in una canzone pop.

In effetti, c’è molto da dire su un disco che riesce a esistere tra estremi così ampi. “He’s been shining for ever, your son” ti colpisce nel profondo. In “I met an angel”, ci scontriamo con un altro punto cardine del disco, gli angeli. È una visione sul mondo dal punto più alto. Tenuto insieme con cura attenta, “PARANOÏA, ANGELS, TRUE LOVE” è un album difficile da analizzare, ma ancora di più da ascoltare. Sebbene le singole canzoni non riescano sempre a colpire nel segno, complessivamente è un disco capace di dare qualcosa. Chris si dimostra assolutamente affascinante, e in grado di spostarsi perfettamente da una canzone all’altra, persino tra le righe.

Questo disco, composto da dissonanze sperimentali e dal coraggio di un pop liscio, si distingue come l’aspetto più audace della carriera di Chris fino ad oggi. È un progetto che cerca l’onestà e pone un ulteriore mattoncino nella ricerca della forma perfetta di Christine and the Queens.

Voto: 7/10

/ 5
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