Toil and Trouble

Angelo De Augustine: La recensione di “Toil and Trouble”

  • Angelo De Augustine – Toil and Trouble
  • 30 Giugno 2023
  • ℗ Ashmatic Kitty Records

Il progetto Angelo De Augustine, che ha solcato la linea di partenza nel 2014, oramai quasi dieci anni fa, con “Spirals of Silence” ha sempre avuto come filo conduttore un approccio artistico “Out of the Box”. No collaborazioni (salvo “A beginner’s mind”), No produttori, No autori. Solo l’artista la sua chitarra e una manciata di buone idee da trasformare in canzoni. 

“Toil and Trouble” sembra il culmine di questo progetto. Un oceano di suoni nuovi, che mette da parte i suoni carichi di riverberi dei dischi precedenti, mentre l’artista prende un’aria quasi più coscienziosa, trattando tematiche che vanno dall’umano al surreale, salvo poi lasciare qualche spazio all’infantilità che ogni artista dovrebbe in parte mantenere. Il disco è stato interamente prodotto dal De Augustine, con un incredibile cura per il dettaglio. L’artista riesce a mescolare in maniera perfetta un suono folk dato da strumenti tradizionali, chitarre, archi e mallets a sintetizzatori granulosi e droni, creando un’atmosfera perfetta per accogliere la sua voce. 

Nella traccia di apertura, “Home Town” l’artista ci catapulta all’interno di una sparatoria in una scuola, sottolineando in maniera perfetta la disperazione della situazione. Altre tracce, come “I Don’t Want to Live, I Don’t Want to Die” e “The Ballad of Betty and Barney Hill” sono I punti più importanti del disco con armonie vocali da pelle d’oca. 

Angelo De Augustine: What Are You Listening To? | TIDAL Magazine

In “Healing Waters” veniamo investiti dai suoni delle onde del mare, mentre in “Blood Red Thorn” la chitarra arpeggiata si combina perfettamente con suoni sintetizzati e d’atmosfera, fornendo una pista per il decollo della voce dell’artista, che si libera in falsetti quasi sussurrati. Da qui il disco inizia un rallentamento (non in senso negativo). Elimina tutto il superfluo, culminando con la title track, caratterizzata da solo tre strumenti, un basso, la chitarra, rigorosamente suonata con le dita, e la voce perfetta di Angelo De Augustine.

Voto: 7.8/10

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