Rat Saw God

Wednesday: La recensione di “Rat Saw God”

  • Wednesday – Rat Saw God
  • 7 Aprile 2023
  • ℗ Dead Oceans

Dopo “I Was Trying to Describe You to Someone”, disco d’esordio del 2020, il quintetto del South Carolina ha spiccato il volo e non accenna a volersi fermare. Tra il 2021 e il 2022 i Wednesday hanno pubblicato un disco in studio, uno live e un disco di cover, e ora sono usciti con un nuovo progetto. “Rat Saw God” altro non è che uno spaccato di vita dell’ambiente da cui provengono, ma tra fanatismi religiosi e la grande ipocrisia dell’America moderna, trovano spazio anche i ricordi, belli o brutti che siano, raccontati senza veli Hartzman, frontwoman della band.

La stesura del disco inizia ne 2021, dopo l’uscita di “Twin Plagues”. Hartzman (voce/chitarra ritmica), Lenderman (chitarra solista), Alan Miller (batteria) Xandy Chelmis (pedal steel) e Margo Schulz (basso), si riaffidano al loro spirito guida del disco precedente, il produttore Alex Farrar (Indigo De Souza, Hippo Campus, Snail Mail). Insieme costruiscono un disco con striature alternative anni ’90, in grado di mutare da un momento all’altro, passando da suoni caldi a chitarre sporche e cupe, cambi di ritmo e piccoli spunti industrial.

Il suono pulito di “Hot Rotten Grass Smell” dura una manciata di secondi, prima di essere sovrastato da un alternarsi di strati su strati di chitarre distorte e sezioni minimali. “Bull Believer”, uscito come singolo di anticipazione ad agosto del 2022, potrebbe ricordare vagamente qualche esponente del grunge di inizio anni ’90. È la prima traccia in cui si nota il cambio di tematica. Mentre sulla superfice la canzone sembra parlare del non riuscire a fermare le dipendenze, più in profondità spuntano fuori ricordi del periodo del liceo.

“God Shocked” crea una sensazione di crescendo emotivo, scandito dalla sezione ritmica di Miller e Schulz. Nonostante il testo sembri non dire granché, il protagonista di questa canzone e la “casa che va in fiamme” altro non sono che due ulteriori tasselli nella vita della frontwoman, alle prese con l’ambiente da cui proviene, abbandonato a sé stesso, e con nessuna intenzione di migliorarsi. 

In “Formula One” la voce filtrata di Hartzman, appare quasi come una canzone della buona notte, accompagnata dalla lap steel di Chelmis. È più lenta e calda, quasi come la realtà di cui parla. “La mia giornataè finita / Ascolto quello che stavi pensando / L’amore non è il modo di trattare un amico”. “Chosen to Deserve” prende delle sembianze country. “Abbiamo iniziato raccontando tutte le nostre storie migliori prima / Adesso ti racconterò tutte le mie peggiori”, è così che esordisce Hartzman in questa traccia. Racconta della dipendenza di gran parte dei suoi amici da un farmaco per le allergie, che se assunto in grandi quantità provoca allucinazioni, della sua dipendenza dagli alcolici e della solitudine. “Bath County” torna allo stile delle prime tracce del disco, questa volta però oltre le stratificazioni delle chitarre, la canzone si sorregge su un’incisiva sezione di sintetizzatori.

“Quarry” è pervasa da un alone folk, sovrastato da distorsioni e voci filtrate. Tornano i riferimenti a posti importanti nell’ambiente in cui è crescita Hartzman e attacchi agli Stati Uniti. “L’America è una bambina viziata che ignora il dolore”. In “Turkey Vultures” inizia come un crescendo emotivo di caldo e scintillante rock, salvo poi abbandonarsi a deliri stridenti della pedal steel di Chelmis nella seconda parte della canzone. Nella cupa “What’s So Funny” la chitarra clean e una batteria lo-fi mettono la voce della cantante in primo piano. Hartzman canta di “Momenti bui che ti fanno capire chi sei veramente”. “TV in the Gas Pump” è caratterizzata da suoni metallici stridenti e stonati, disposti magistralmente in un ambiente indie-pop.  

Voto: 8.5/10

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